Pochi luoghi come questo conservano i segni delle civiltà più antiche che popolarono la nostra terra. Mamoiada porta dentro di se e nel territorio che la circonda le tracce scolpite nel granito degli uomini che vissero molti millenni prima di noi. Menhir, pietre istoriate, nuraghi, ma anche antiche strade romane, fonti sacre e vestigia medioevali convivono in un luogo sospeso nel tempo.
Gli stanziamenti umani nel territorio risalgono a epoche remote. Sin dal neolitico gli uomini hanno lasciato i segni evidenti del proprio passaggio.
I monumenti più rappresentativi sono senz’altro Sa Perda Pintà, una stele istoriata del 3000 a.C., ricoperta di motivi a cerchi concentrici e coppelle. La Necropoli a domus de janas di Istevene che presenta un unicum nel territorio. Nella prima domus infatti, quella più grande e complessa, è scolpita su un pilastro una protome taurina. Esiste anche un altro motivo scolpito in un’altra delle domus del complesso.
Sa “Perda Pintà”, è una stele che presenta un’altezza di circa 2.70 m e una parte di circa 40 cm interrata. Nel punto più largo raggiunge i 70 cm.
E’ decorata con numerosi cerchi concentrici, solcati da una specie di bastoncino ma alcuni di essi sono quasi impercettibili, e coppelle, la più grande con un diametro di 20 cm.
Il nome che le è stato dato deriva dal mamoiadino “pintare”, scolpire, decorare.
All’interno dell’abitato sono visitabili anche altre domus de janas e un menhir, in località “Sa ‘e Matzotzo” in via Barbagia e il piccolo ipogeo di S’Eredadu in via Mons. di Liegro.
Una escursione tra le campagne vi porterà alla scoperta dei tanti insediamenti nel territorio. Non mancano infatti Nuraghi, resti di villaggi, menhir e lastre istoriate.